Kombolela è la denominazione di una rete che diventa uno strumento che offre opportunità educative innovative e qualificate per contrastare il costante numero di episodi di devianza giovanile, e di comportamenti antisociali commessi da gruppi di adolescenti e giovani adulti.
Il progetto Kombolela è infatti rivolto a studenti di età compresa tra 12 e 17 anni, minori che hanno già pendenze penali o percorsi che vanno palesemente verso il penale.
Attualmente vi partecipano un folto numero di enti del terzo settore, sempre di più in aumento: il Servizio Sociale, il Centro per le Famiglie ed il Coordinamento Pedagogico dell’Unione delle Terre d’Argine. “Questa rete territoriale - dice Roberto Zanoli, direttore della Cooperativa Sociale Eortè - ha però necessità di essere ampliata, infatti l’obiettivo di questo secondo periodo di attivazione è il coinvolgimento degli Istituti Scolastici (scuole secondarie di primo e secondo grado) dei 4 comuni”.
La rete di Kombolela ha dunque come priorità l’incontro con i dirigenti/referenti scolastici di ogni scuola interessati, e la co-progettazione di percorsi educativi volti a far maturare una scelta di legalità e responsabilità per i minori che hanno commesso reati. “Essa ha l’obiettivo di stimolare il protagonismo - continua Roberto - il senso di responsabilità e di consapevolezza dei giovani coinvolti, promuovendo una forte azione di empowerment nei giovani, facendo emergere le loro competenze”.
Nessuno deve trovarsi escluso o sperimentare il sentimento della solitudine nell’affrontare situazioni complesse. La rete nasce proprio per diventare il luogo della condivisione di informazioni e di varie competenze che si integrano al fine di assicurare interventi precisi per i ragazzi; luogo di scoperta delle relazioni tra i ragazzi, nostre e, al contempo, tra chi partecipa alla co-progettazione. Offrendo così nuove opportunità ai ragazzi che possono sperimentare un protagonismo attivo e rafforzando il legame con la comunità di riferimento.
"Kombolela è una risorsa del e per il territorio - conclude Roberto - un’opportunità per fare un passo avanti prima che l’emergenza e la complessità costringano tutti a intraprendere percorsi più complicati”.