fb

cell 3517811125

image home new mani vert

image home new mani vert2

superDaria Vettori è una psicologa e formatrice, autrice, che da più di 20 anni si occupa di accoglienza familiare in tutte le sue forme. Ha seguito tanti progetti incontrando la bellezza, ma anche la fatica di chi decide di portare avanti un’esperienza di accoglienza, termine divenuto nel tempo un pò più impopolare.

“L’accoglienza è la sfida del nostro tempo. Perchè?

Perché i più sono convinti che solo poche famiglie si possano permettere di farla, senza rendersi conto di compromettere la risposta a bisogni primari, come sono le relazioni”.

Oggi sembra che prendersi cura di una persona (bambino o adulto che sia) che non appartiene alla propria famiglia o con cui non si ha un inter-scambio alla pari (tu porti mio figlio a scuola, io porto il tuo a nuoto), sia estremamente raro.

La verità è che se è difficile dare e chiedere aiuto, è anche difficile affidare e affidarsi.

Oggi siamo davanti ad una sfida potentissima: quella di iniziare a ritornare a pensare nel NOI e provare a sognare modi possibili per prendersi cura gli uni degli altri all’interno delle nostre complesse e variegate comunità. 

Leggi qui l'intervento completo di Daria Vettori.

 


 

Ma in pratica cosa significa mettersi a disposizione per accogliere una bimba o un bimbo qualche ora alla settimana? Possiamo leggerlo nei racconti di due famiglie che hanno colto quest'opportunità di crescita e scoperta:

"La nostra famiglia ha accolto un bimbo di sette anni attraverso un progetto di affido diurno. Il nostro compito era quello di prenderlo all'uscita da scuola e portarlo a casa nostra dove rimaneva per tutto il pomeriggio, per poi riportarlo a casa dalla sua mamma prima di cena.
L'obiettivo di questi pomeriggi per Giacomo era di conoscere il mondo fuori casa sua, facendo cose che per un bimbo della sua età sono scontate come ad esempio giocare al parco, correre, conoscere amici, saltare sulle reti elastiche, fare una gita fuori porta in un parco acquatico o andare in piscina... in altre parole vivere la sua infanzia.
In questa esperienza i nostri figli hanno accolto molto bene Giacomo e sono diventati parte attiva dell'accoglienza. Ad esempio nostro figlio più grande gli ha insegnato ad andare in bicicletta, mentre nostra figlia ha creato con lui un bel rapporto di amicizia. Tutti momenti e ricordi belli che a parte la fatica di condividere gli spazi della casa e le attenzioni dei genitori sono molto vivi in loro.
Questa esperienza crediamo abbia aiutato Giacomo e indirettamente la sua mamma, e per questo siamo contenti di averlo fatto. Ovviamente non sono mancate difficoltà e tensioni, ma grazie alla rete di famiglie che ci ha supportato siamo riusciti ad essere vicini a lui con tutta l'attenzione possibile. Ricordiamo con piacere anche la bella collaborazione che abbiamo avuto con gli operatori dei servizi sociali del territorio per portare avanti questo progetto di sostegno."
Andrea e Samanta

 

"Ho conosciuto la situazione di Riccardo tramite un'amica, che già era impegnata ad aiutare la famiglia.
Riccardo aveva 3 anni e viveva con la mamma separata e che lavorava e quindi faticava ad avere il tempo necessario per accudirlo.
E' iniziato così un sostegno che è durato diversi anni e che si è intensificato dopo che la mamma ha avuto un secondo figlio con il nuovo compagno. Il nostro aiuto andava dall'ospitarlo a pranzo, ad accompagnarlo a scuola, ma anche a seguirlo per quanto riguarda lo studio compreso parlare con i suoi insegnanti.
Riccardo si è diplomato e poco dopo ha trovato lavoro. Oggi ha 23 anni e quando ha un problema o un dubbio mi chiama e cerchiamo di risolverlo insieme. Per me è come un nipote, continua ad essere molto legato sia a me che a mio marito che mi ha sempre appoggiato in questa scelta.
Per aiutare un bambino e la sua famiglia occorre mettere da parte diffidenze e pregiudizi, ed essere convinti che ciò che si fa è solo per amore."
Ester Teresa


Sei interessato al tema Reti di Famiglie e Comunità di famiglie accoglienti?
Leggi l'intervista a Roberto Zanoli, presidente dell’Associazione di coordinamento regionale delle comunità di tipo familiare dell’Emilia Romagna per una riflessione sulle dichiarazioni del Ministro dell'interno Salvini in tema di accoglienza.

photo2

GUARDA LA
PHOTOGALLERY

rassegna2

LEGGI LA
RASSEGNA STAMPA

calendario

VAI AL
CALENDARIO

CONTATTI

Cooperativa sociale Eortè

 

Sede legale: Via Montecuccoli, 124 - Limidi di Soliera (Mo)

C.F. 03334860362 - P.Iva 03334860362

 

Sede operativa: Via Monterotondo, 16 - Carpi

Tel. 3517811125 - eorte@eorte.it

CERCA NEL SITO

PRIVACY E COOKIE POLICY

Privacy Policy

Cookie Policy

VISITE

SEGUICI SU

fb bianco3