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 Roberta Gaion Serenità, madre con figli” - 2020 tecnica mista a matita e intervento pittorico digitale


Quando Aida guarda i suoi due figli vede il futuro e si sente serena. Non prova più le preoccupazioni di un tempo, ma solo tanta emozione. Ha imparato a superare le sue paure, e a non farsi condizionare da esse.

Aida ora sa di avere in mano tutte le capacità per essere una mamma capace di governare la sua casa e la sua famiglia, e non ha più la necessità di chiedere l’aiuto di qualcuno.

Tempo fa sentiva di aver smarrito questi strumenti, ma grazie al percorso fatto prima in  una Comunità Mamma-Bambino e poi alla Casa del Glicine è stata in grado di ritrovarli e superare il momento di difficoltà che stava vivendo.

L’ambiente positivo che Aida è riuscita a creare nella propria abitazione è stato una grande conquista, a cui è giunta dopo un periodo complesso, che ha richiesto tutto il suo impegno  e la sua determinazione.

I problemi iniziali per Aida cominciano con la diagnosi di una grave forma di diabete fatta al secondo figlio.

Aida e il marito si trovano impreparati a gestire la malattia, le terapie e l’alimentazione che deve seguire il bambino. La donna si sente sola nell’affrontare questo problema, e fatica ad acquisire l’autonomia e le capacità necessarie per affrontarlo.

Questa sua difficoltà e un crescente senso di impotenza la portano a sviluppare da subito un senso di iper protezione verso il piccolo.

Dopo sei anni di questa situazione di fragilità emotiva, Aida si trova così incastrata in una dinamica che la porta a limitare fortemente la libertà e l’autonomia del bambino, a cui impone molte restrizioni, come il fatto di non poter andare a giocare da solo con gli amici. Questa condizione crea una forte conflittualità tra Aida e il figlio: come ogni bambino infatti, vivace e pieno di voglia di giocare, il piccolo soffre dell’eccesso di cure della madre, soprattutto quando vede che invece il fratello maggiore è libero di uscire e stare insieme ai suoi coetanei.

Con il tempo poi, l’equilibrio della famiglia viene messo a dura prova anche dalla decisione di Aida di separarsi dal marito, a causa dei dissidi crescenti tra i due, che non fanno altro che aumentare la tensione in casa.

La scelta di Aida di separarsi non viene accettata serenamente dal marito, e questo porta a una conflittualità esacerbata tra i due, che sfocia in diversi litigi.

Una situazione fragile e complessa che pesa troppo su Aida.

I servizi sociali, che seguono da tempo la famiglia, decidono allora di intervenire, e di allontanare Aida da casa, insieme al figlio più piccolo, e di portarli in una Comunità Mamma-Bambino.

Nel periodo in Comunità Aida, grazie al supporto delle operatrici, ha modo di imparare a gestire in maniera corretta la malattia del figlio. Viene seguita sia riguardo le terapie che l’alimentazione, e piano piano acquista sempre più sicurezza, capacità e conoscenze.

Dopo un anno all'interno della Comunità Aida viene spostata alla Casa del Glicine. Questo secondo momento di assistenza viene pensato dai servizi sociali come un’ulteriore opportunità di aiuto per Aida.

In primo luogo, come un’occasione per consolidare e rinforzare ulteriormente le sue capacità di gestione in autonomia della malattia del figlio.

In secondo luogo come una possibilità per sviluppare altre capacità personali e di gestione famigliare.

Grazie al lavoro fatto con l’educatrice della struttura, Aida viene accompagnata in un percorso di sviluppo e consolidamento delle proprie capacità genitoriali e di miglioramento del rapporto emotivo con i figli, soprattutto con il più piccolo.

Da un lato Aida inizia così a concedere alcune libertà al figlio minore, come la  possibilità di uscire in bici con gli amici, senza che questo le provochi stati d’ansia o insicurezza. Dall’altro però, Aida impara anche a dargli nuove regole, adatte all’età pre-adolescenziale del piccolo.

Inoltre, al termine del percorso fatto al Glicine, Aida dimostra di aver imparato a gestire senza problematiche e in autonomia la malattia del figlio, e di essere pronta a tornare a casa.

All'uscita dal Glicine Aida è rientrata nella sua abitazione, dove si è ricongiunta anche con l'altro figlio, tornato con lei dopo la separazione.

L’esperienza vissuta l’ha spinta inoltre a partecipare a un progetto di prevenzione dell’allontanamento dei minori dal nucleo famigliare.

Al rientro nella sua casa Aida è stata capace di mantenere un ambiente famigliare sereno, soprattutto grazie al nuovo rapporto di fiducia maturato con il figlio più piccolo. Aida non è però riuscita a trovare un lavoro stabile, ma si impegna ugualmente nei diversi lavori saltuari che svolge.

 

Libere di essere... attraverso l'arte

Roberta Gaion è l’artista che ha realizzato il disegno “Serenità, madre con figli”, che accompagna il racconto.

Roberta è nata a Treviso, nel 1979, dove tra pennelli, tintometri e colori, molto presto ha iniziato a disegnare su muri, tavoli, divani e persino qualche foglio di carta. Dopo tante avventure, tra la Russia e l'Italia, sotto la guida del professore Gabbris Ferrari è diventata scenografa, dipinge per musei e teatri. Ora insegna e disegna illustrazioni.

Grazie Roberta per aver voluto rappresentare il percorso di crescita di Aida e per averlo condiviso con noi!

 

Libere di essere... storie di rinascita

Ogni settimana vi racconteremo una storia diversa, e questa sarà sempre accompagnata da disegni di artiste donna, che hanno voluto condividere con noi le loro opere.
Non solo parole quindi, ma anche capolavori d'arte femminile per narrare storie importanti e piene di speranza.

Storie che a volte accadono nella casa accanto alla nostra, all'amica, alla parente, alla conoscente... a noi.
Storie di donne che hanno subito violenza, o che si sono trovate a vivere un'emergenza abitativa.
Storie di chi è caduta ma ha trovato una mano tesa pronta ad aiutarla a rialzarsi.

Queste sono le storie delle donne e delle mamme che negli anni hanno attraversato il percorso di aiuto e accoglienza dell'Associazione Venite alla Festa. Anche la Casa del Glicine, gestita dalla cooperativa Eortè, fa parte di questo percorso, e ha accolto nel tempo diverse delle donne di cui leggerete in queste storie.
Nei racconti i riferimenti biografici e quelli relativi alle strutture di accoglienza sono stati modificati, al fine di tutelare la privacy e la sicurezza delle donne di cui parliamo. 


Anche tu se vuoi puoi sostenere e aiutare queste mamme. Lo puoi fare versando il tuo 5x1000 alla Casa del Glicine, un pezzo importante del percorso di aiuto garantito dall'Associazione Venite alla Festa.

 

Come fare per devolvere il 5x1000?

Informa il tuo commercialista e comunicagli il codice fiscale della Cooperativa Sociale Eortè: 03334860362

Oppure clicca QUI per avere maggiori informazioni.

Per maggiori info sulla "Casa del Glicine" clicca QUI

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