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La Fondazione Banco San Geminiano e San Prospero dal 2019 è impegnata a sostenere la Comunità e supportare i soggetti che si trovano in situazioni di marginalità, oltre al forte impegno nella valorizzazione della cultura e della ricerca nel territorio dell’Emilia Romagna.

 Il nuovo progetto della Cooperativa Sociale Eortè “Laboratorio gastronomico Sant’Anna - Artigiani della pasta” rientra tra le varie iniziative sociali promosse dalla Fondazione BSGSP quest’anno. Un sostegno che ha il fine di promuovere il percorso professionalizzante proposto dal Laboratorio e rivolto, attualmente, a quattro detenuti della sezione maschile della Casa Circondariale Sant’Anna di Modena

“Abbiamo ritenuto questa iniziativa molto interessante - racconta il presidente della Fondazione BSGSP Claudio Rangoni Machiavelli - perché dà una chance alle persone che si trovano in stato di detenzione di poter realizzare un lavoro e quindi di poter fare qualcosa per se stessi e per gli altri. Poi perché prepara ad avere un mestiere, una capacità, un lavoro remunerato che eluda dagli ambienti e dal modo di vivere che li aveva precedentemente condotti alla situazione di detenzione”. 

La produzione artigianale di pasta fresca, prodotti da forno e biscotteria svolta internamente ai locali del carcere Sant’Anna è coordinata dallo chef Rino Duca.  Attraverso questa proposta puntiamo a trasformare i tempi anonimi della detenzione in competenze, professionalità, autostima personale, maggiore autonomia economica e sostegno alle famiglie dei detenuti. Inoltre, cerchiamo di creare un ponte che permetta alla cittadinanza di divenire parte attiva in questa causa sostenendo, attraverso l’acquisto di tortellini e tortelloni, un circolo virtuoso che coinvolge, ad oggi il territorio di Modena, ma con l’obiettivo di ampliarsi sempre di più. 

Le statistiche dimostrano una curva decrescente di incidenza di recidiva criminale, una volta conclusa la detenzione, per quei detenuti che hanno aderito a progetti risocializzanti. “Durante il periodo di detenzione - conclude Claudio Rangoni Machiavelli - l’avere appreso un lavoro ha fortemente diminuito il rischio di recidiva e credo che questa sia la strada giusta per far sì che il periodo della detenzione sia effettivamente un periodo di recupero anziché un periodo destinato forse a peggiorare ulteriormente il modo di vita della persona”. 

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