Questo è l’articolo pubblicato su Nostro Tempo che racconta il progetto di reinserimento sociale avviato nel carcere Sant’Anna di Modena. Qui, tredici detenuti stanno costruendo il proprio futuro grazie ai laboratori di lavoro, tra cui il laboratorio gastronomico promosso dalla cooperativa sociale Eorté.
Il lavoro diventa così uno strumento di dignità e riscatto, trasformando il tempo in carcere in un'opportunità concreta. L’articolo 15 dell’ordinamento penitenziario riconosce l’importanza del lavoro nel percorso rieducativo, e i dati lo confermano: la recidiva tra chi lavora scende al 2%, rispetto al 70% di chi non ha accesso a un’occupazione.
Oltre al laboratorio gastronomico, il carcere ospita anche laboratori sartoriali e di assemblaggio, gestiti da cooperative come CoopAttiva e Manitese. Tuttavia, restano molte sfide, tra cui strutture inadeguate e difficoltà di reinserimento una volta scontata la pena.
Eorté collabora con associazioni come Caleidos per accompagnare i detenuti nella ricerca di un alloggio e un lavoro, dimostrando che una seconda possibilità è possibile. Il carcere non è un mondo a parte, ma una parte del mondo: investire nel reinserimento significa costruire ponti tra detenzione e società.