Il 21 febbraio 2024 è stata firmata la convenzione per il progetto “Laboratorio Gastronomico Sant’Anna. Artigiani della pasta” dal Direttore della Casa Circondariale Sant’Anna di Modena Orazio Sorrentini ed dal Presidente della Cooperativa Sociale Eortè di Soliera Federico Tusberti.
Dopo un anno di progettazione ed il lancio del progetto pilota in ottobre 2023, finalmente siamo pronti per partire con l’allestimento del nuovo laboratorio all’interno del Sant’Anna. Tutto ciò è stato possibile anche grazie al Comune di Modena che ha concesso il patrocinio e a diversi enti che co-finanzieranno l’avvio del progetto: l’Arcidiocesi di Modena e Nonantola, Bper Banca e Fondazione Cattolica Assicurazioni.
Il laboratorio sarà coordinato dallo chef Rino Duca del ristorante di Ravarino “Il grano di pepe”, che seguirà inizialmente tre detenuti nella formazione e produzione di pasta fresca.
Tortellini, tortelloni, ravioli e tanti prodotti della tradizione profumano di riscatto per i partecipanti. La produzione e la vendita creeranno una reale opportunità di formazione professionale e lavorativa per chi vive un regime di detenzione, ed il laboratorio trasformerà i tempi anonimi penitenziari in competenza lavorativa, crescita personale e autostima; skill spendibili anche all’interno di un luogo complesso come quello del carcere. “L’ Ordinamento penitenziario, individua il lavoro come uno degli elementi del trattamento rieducativo stabilendo che, al condannato e all’internato debba essere assicurata un’occupazione lavorativa dal 1975, dunque siamo in ritardo di 50 anni - racconta Valentina Pepe Direttore della Cooperativa Sociale Eortè - eppure attualmente in Italia lavorano nelle carceri solo il 20% dei detenuti e l’80% di essi lavora alle dipendenze dell’Istituto (ovvero dello Stato)”.
Grazie al loro stipendio i detenuti potranno sia supportare le loro famiglie a casa, sia contribuire al loro mantenimento in carcere, soddisfazione questa, che si aggiunge alla gratificazione derivante dal sentirsi utili grazie ad un impiego.
Eortè crede fortemente nel beneficio che deriva da progetti come questo, obiettivi virtuosi a sostegno di chi vive situazioni marginali con il fine di dare risposte concrete a problematiche sociali. Il lavoro è uno strumento fondamentale per assolvere la funziona rieducativa della pena prevista dall’articolo 27 della Costituzione e tutte le statistiche sulla popolazione carceraria, confermano il crollo della delinquenza e recidiva tra i carcerati che hanno la possibilità di lavorare, sia dentro che fuori dall’ambiente penitenziario.
Il nostro obiettivo è quello di far nascere un ramo d’impresa che colleghi la realtà del carcere al territorio; sensibilizzando i cittadini su queste tematiche grazie a prodotti che, celebrando la tradizione culinaria, diventano vettori di solidarietà e riscatto. L’obiettivo per il 2025 è l’autonomia economica e nel tempo, l’assunzione di altri detenuti.