In un recente articolo della Gazzetta di Modena, il giornale ha raccontato l’iniziativa della nostra cooperativa sociale, un laboratorio professionalizzante dedicato ai detenuti della Casa Circondariale Sant'Anna di Modena. Il progetto, ideato per favorire il reinserimento sociale attraverso l’apprendimento di competenze artigianali, ha attirato l'attenzione della stampa per il suo valore umano e sociale.
CARPI
La cooperativa di Carpi che insegna ai detenuti come fare la pasta fresca
Eortè in campo: «Chiudono tutti i tortellini a mano»
L'unione fa la forza
In campo lo chef Rino Duca, la cooperativa Eortè, il gruppo di Solidarietà Tetra Pak Aps
di Laura Solieri
Un laboratorio di pasta fresca che profuma di riscatto per i detenuti della Casa Circondariale Sant’Anna di Modena dove la tradizione culinaria emiliana diventa vettore di solidarietà, formazione e lavoro in contesti di detenzione.
Attivo dallo scorso maggio, il “Laboratorio Gastronomico Sant’Anna - Artigiani della pasta” nato dalla collaborazione della cooperativa sociale carpigiana Eortè con la Direzione della Casa Circondariale di Modena con il sostegno di numerose realtà, inaugurerà ufficialmente il 4 novembre.
Per noi è sempre più importante creare collegamenti positivi con il mondo esterno, anche portando “dentro” nuovi volontari e portando fuori possibilità di riscatto - spiega Ilaria Facchini, coordinatrice del laboratorio dove ogni giorno vengono lavorati artigianalmente pasta fresca, prodotti da forno e biscotteria - Non ci sono macchine industriali che producono i nostri tortellini, sono tutti chiusi a mano uno ad uno dai ragazzi».
Il laboratorio è stato avviato dallo chef Rino Duca e i detenuti coinvolti attualmente sono quattro, ma già dal prossimo mese si potrà incrementare la squadra. Il gruppo di lavoro è coordinato da Nicola Bertoncelli, cuoco, e il progetto di inserimento lavorativo coinvolge anche persone all’esterno del carcere. «In futuro speriamo possa diventare un’opportunità di lavoro anche per coloro che finiranno la pena e potranno così lavorare all’esterno - dice Facchini - Insieme a noi collaborano anche due volontari e siamo alla ricerca di altre persone che vogliano mettere a frutto il loro tempo e la loro disponibilità in un progetto che richiede tanto altro oltre le competenze culinarie».
I ragazzi, tutti di nazionalità diversa, hanno creato un ambiente collaborativo, sereno, dove ogni persona porta un po' di sé. Ognuno ha il suo modo di chiudere la pasta, di creare un biscotto o stirare un impasto ed è bello vedere come i piatti della nostra tradizione emiliana riescano a portare speranza e dare una visione più ottimista del futuro. «È importante che questi ragazzi abbiano più consapevolezza delle proprie capacità - sostiene Facchini - Abbiamo in programma una serie di iniziative per parlare alla città di questo “quartiere” spesso dimenticato, che però fa parte del nostro tessuto urbano e dove vivono quotidianamente migliaia di persone tra detenuti e personale. Le associazioni che operano all’interno del carcere sono molte e svolgono tutte un lavoro indispensabile dunque è importante che se ne parli affinché i pregiudizi diminuiscano. Per giudicare una realtà o una persona bisogna conoscerla a fondo e noi vorremmo fare questo: attraverso prodotti buoni e artigianali, far conoscere alla città storie, persone, vite». Fondamentali sono le collaborazioni, come quella con Gruppo di Solidarietà Tetra Pak aps: «con loro, abbiamo divulgato i nostri prodotti e attivato l’acquisto tra i dipendenti, con la consegna direttamente presso la loro sede - racconta la coordinatrice - È importante che le aziende del nostro territorio dimostrino sensibilità verso progetti sociali ed il successo è stato incredibile! Questo mese lo faremo anche in Regione in via Aldo Moro, grazie alla stretta collaborazione con il Garante regionale Luca Cavalieri, ma vogliamo proporre questo format anche ad altre aziende. I nostri tortelloni e tortellini, quest'estate, sono stati poi proposti in diverse sagre e feste del territorio, una grande occasione per farci conoscere. Inoltre collaboriamo con altre realtà che lavorano all'interno del carcere».