Il 1° febbraio del 2014 si aprivano le porte de “Il Pane e le Rose – Social market” dopo l’inaugurazione dell’11 Gennaio.
L’intuizione di investire in un progetto del genere, dopo 5 anni sembra quasi scontata, in realtà a quel tempo gli empori solidali attivi in Italia erano 34, mentre adesso sono 178 (+523.5%!!). Ma soprattutto era la prima volta che questo avveniva in una realtà piccola.
Tutti gli altri empori erano aperti in città molto più grandi. In realtà, questa sfida ha dimostrato due cose, tra le tante, che è opportuno sottolineare.
La prima è che il modello funziona indipendentemente dalla dimensione della popolazione e quindi dell’utenza cui si rivolge; la seconda, che dovrebbe valere per ogni progetto di comunità, è la sinergia e la collaborazione che si è venuta a creare tra Amministrazione (ideazione e finanziamento), Cooperazione Sociale (gestione, sviluppo), associazionismo e aziende (aiuti economici e servizi) e cittadinanza (volontariato).
Senza una di queste quattro gambe probabilmente il progetto sarebbe anche potuto partire, ma non avrebbe ottenuto quei risultati che col tempo si sono evidenziati.
Infatti, se l’obiettivo principale era e rimane quello di sostenere la spesa delle famiglie in difficoltà, non meno importanti sono gli esiti che sono scaturiti dall’avere impostato il social market non solo come luogo di distribuzione, ma come laboratorio per la riflessione e sperimentazione di iniziative che vedono il coinvolgimento della comunità in tutte le sue espressioni. Per questo il Pane e le rose propone al suo interno incontri e laboratori su temi che riguardano direttamente la vita delle famiglie: educazione ad un consumo etico e responsabile, stili di vita più rispettosi dell’ambiente, emergenze educative. Ma non solo. Negli stessi ambienti è partita l’esperienza de “Il Giardino delle mamme”, un luogo di incontro e socializzazione per neomamme, che ha evidenziato la necessità di un servizio del genere, che si è concretizzato lo scorso anno con l’inaugurazione del Centro bambini e famiglie “In Erba”; o il Progetto Servizi che si propone di attivare commercianti, artigiani, associazioni del territorio solierese perché forniscano gratuitamente servizi utili alle famiglie utenti del Social Market.
Si, dopo 5 anni la sfida sembra essere vinta. Ma paradossalmente, questo atteggiamento può essere molto pericoloso in progetti come questi. Perché induce a sedersi. E mentre ti fermi a guardare i tuoi successi, la realtà è già cambiata, e quello che fino a poco tempo prima sembrava funzionasse, oggi risponde solo in parte alle nuove istanze. Il coraggio, che è anche un po’ follia, e la creatività che nasce di conseguenza debbono essere oggi più di ieri i motori che muovono l’operato dell’Amministrazione, della nostra Cooperativa e dei volontari.
Alberto Battini
Eortè Società Cooperativa Sociale