Il S.I.L. (Servizio orientamento formazione e inserimento lavorativo) è un Servizio integrato socio-sanitario e di rete con lo scopo di realizzare percorsi individualizzati orientativi, formativi e di inserimento al lavoro e inclusione sociale anche in accordo con le Politiche scolastiche, formative e attive del lavoro. 

Un progetto fondamentale per tutte quelle persone che, per svariati motivi, faticano ad entrare nel mondo del lavoro e necessitano di percorsi di formazione e orientamento finalizzati all’autonomia delle persone ed alla riabilitazione. Il SIL crea delle precise opportunità di formazione sul campo, dando così una possibilità concreta di accesso al mondo del lavoro. Portiamo l’esempio di due tirocinanti della Cooperativa Eortè raccontando la loro storia, parliamo di Giacomo e Sofia.  

Giacomo, 47 anni, un diploma professionale tecnico-meccanico, dal 2019 lavora presso l’azienda agricola Sant’Antonio Abate di Limidi di Soliera. 

La presenza è di due mattine la settimana e le mansioni variano in base alla stagione in cui ci si trova e, di conseguenza, le cure richieste dalla natura in quel preciso momento. In questi anni Giacomo si sente di aver acquisito le conoscenze adeguate al lavoro che svolge ed è per questo molto soddisfatto della situazione attuale, “mi sento più informato per quanto riguarda l’ambito del lavoro, ho imparato molte cose”. 

Il proprietario della Sant’Antonio Abate, il Dott. Davide Casarini, è sempre presente in azienda ma, come ci dice soddisfatto Giacomo, “a volte mi trovo da solo a svolgere dei compiti e sono pienamente in grado di farlo”. 

Per ora i progetti di Giacomo sono quelli di continuare alla Sant’Antonio Abate, è contento e si trova bene anche con la collega Sofia che a volte incrocia, “quando svolgiamo dei lavori in condivisione - conclude - lei mi spiega sempre tante cose”. 

Sofia, quasi 36 anni, ha conseguito cinque anni fa il diploma al liceo artistico, ama infatti l’arte figurativa, il design, tutto ciò che concerne l’espressione attraverso la creazione di oggetti alla quale si dedica una volta alla settimana come attività ricreativa. 

La Sant’Antonio Abate la vede presente e attiva in azienda da dieci anni a questa parte, tre ore al giorno per cinque giorni la settimana. 

Sofia ama in particolare modo lavorare con le “piante vive” come le definisce lei; quindi lavorare nell’orto, nel frutteto o a contatto con le erbe aromatiche. 

“Davide mi spiega sempre tantissime cose sulle piante - racconta - essendo lui un botanico, quando lavoriamo alla parte erboristica mi insegna molto e io memorizzo tutto”. 

Così Sofia è molto soddisfatta della situazione attuale, si trova bene e sa di aver appresso pienamente le mansioni necessarie al governo dell’attività in campagna. In più rafforza il corpo “mi sento un’atleta a lavorare in campagna, il mio corpo è prestante e la mente è tranquilla”.

Il suo progetto per il futuro è quello di trasferirsi in montagna, ancora più a contatto con la natura che tanto ama, “magari con un compagno per poi costruire una famiglia”.

Questi percorsi spesso sono l’unica opportunità per persone che hanno problematiche socio-sanitarie, di acquisire competenze lavorative, acquisire autonomie e svolgere una vita “normale”, sentendosi valorizzate e considerate risorse positive all’interno di un contesto accogliente e non giudicante.