Il progetto Unione Non Spreca ha compiuto un anno ed è stato celebrato con una conferenza stampa svoltasi il 25 maggio presso il Palazzo Comunale di Carpi; sono stati presentati i dati raccolti in questo primo periodo di vita per rendicontare il successo ottenuto. 

Dal maggio 2022 ad oggi sono state aiutate circa 1000 persone in 285 famiglie, redistribuendo 880 quintali di alimenti e 6 quintali di prodotti per l’igiene grazie al lavoro di 86 volontari; l’Unione delle Terre d’Argine ha co-finanziato il progetto per il primo anno con 121.116 euro sostenendo così persone e famiglie che si trovano in una transitoria situazione di disagio economico residenti nel territorio. 

Quattro comuni coinvolti e cinque soggetti promotori dell’iniziativa: Eortè Società Cooperativa Sociale di Soliera (capofila), le associazioni Porta Aperta Carpi, Quinta Zona di Novi di Modena e il Circolo Anspi Sassola di Campogalliano e la Cooperativa il Mantello di Carpi. I Servizi Sociali sono partner fondamentali per la presa in carico ed il coordinamento delle famiglie in difficoltà. 

L’obiettivo è quello di supportare le persone in difficoltà nella ricerca di un equilibrio che li accompagni oltre lo stato di bisogno e faccia ritrovare loro dignità e autonomia, questo grazie alla rete creata sul territorio che funge da re-distributore di eccedenze alimentari contrastandone lo spreco. Ma ancora, vengono proposti servizi educativi (incontri informativi) per una spesa consapevole e la gestione economica della casa e della famiglia; supporto, consulenza, ascolto attivo e orientamento (bonus, digitalizzazione, etc.); intercettazione dei casi di fragilità ed indirizzamento nelle realtà di supporto; mediazione linguistico-culturale.

 “Unione Non Spreca - secondo Valentina Pepe, direttore della Cooperativa Sociale Eortè - è un progetto che rappresenta un’eccellenza sul nostro territorio. Se si parla di economia del territorio, grazie a questa rete vengono re-distribuite risorse evitando uno spreco economico”. 

Da notare, inoltre, che grazie agli empori solidali, nei quali le famiglie utenti hanno l’opportunità di fare la spesa gratuitamente, il supporto è quantificato per un 60-70% del fabbisogno mensile in termini di beni di prima necessità; questo risparmio consente alle famiglie di far fronte ad altre spese per la gestione domestico-familiare (bollette, bollo auto, scuola, etc.). 

Un modello di assistenza alle famiglie in continua evoluzione, indice di questo è proprio il “Progetto Servizi” attivo da tempo presso il social market di Soliera Il Pane e le Rose e partito da qualche mese a Carpi presso la bottega solidale Cibúm, che propone servizi per la cura ed il benessere psicofisico della persona e la gestione domestica della casa. 

Il fattore ‘umano’ non è tralasciato ma anzi è sottolineato dalla possibilità che i beneficiari hanno nell’esperire della canonicità della spesa, un momento fondamentale della vita familiare, fatto di scelte (tra prodotti), chiacchiere (con altri utenti e volontari), condivisione e tanto altro.